La quantità di Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche prodotti a livello globale sta aumentando ad un ritmo pari a quasi 2 milioni di tonnellate all’anno. Si stima che i quasi 60 milioni di tonnellate registrati nel 2022 diventeranno 75 entro il 2030. L’Europa, seppur leader nella raccolta dei RAEE, è il continente che ne genera il maggior quantitativo pro capite.
Nello studio “Le opportunità per la filiera dei RAEE all’interno del Critical Raw Materials Act” condotto dalla società di consulenza The European House – Ambrosetti in collaborazione con Erion sono stati aggiornati i dati resi noti lo scorso giugno ed evidenziato ancora una volta come i RAEE, da cui si possono ricavare materie prime critiche, rappresentino un’importante fonte alternativa di approvvigionamento.
Negli scorsi mesi, il tema è stato trattato anche dalla Commission europea che, all’interno del Critical Raw Materials Act pubblicato a marzo, ha definito i target per il 2030 in merito all’estrazione, raffinazione, riciclo e diversificazione delle forniture per i Paesi membri. In fase di negoziazione tra le istituzioni, la proposta europea apre nuovi scenari per la transizione ecologica e digitale e di conseguenza nuove opportunità anche per il nostro paese.
Attualmente l’Italia raccoglie correttamente solo il 37% dei RAEE, tasso che diminuisce ulteriormente quando si prendono in considerazione solo ed esclusivamente i RAEE contenenti un maggiore quantitativo di Materie Prime Critiche quali cellulari, laptop, tablet, console e i rifiuti derivanti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche destinate ad attività amministrative ed economiche.
Questi rifiuti sono una vera e propria miniera urbana e una capacità impiantistica adeguata ai volumi di prodotti a fine vita raccolti può ridurre la dipendenza da Paesi terzi per l’approvvigionamento dei Critical Raw Materials e al tempo stesso salvare i depositi di materiali esistenti, rendendo più sostenibile il ciclo di vita dei materiali.
Inoltre, recuperare una maggior quantità possibile di materie già estratte al fine di salvare i depositi esistenti e rendere più sostenibile il ciclo di vita dei materiali è oggi indispensabile e risulta essere anche possibile grazie a RE4M – Recycling for Manufacturing, soluzione Osai GreenTech nata dall’esperienza maturata da OSAI all’interno del progetto europeo ADIR. Il sistema innovativo per l’estrazione e selezione automatizzata dei componenti elettronici destinati al recupero dei metalli critici e preziosi permette di applicare al mondo del riciclo dei RAEE le migliori tecnologie ed esperienze esistenti, trasformando il rifiuto in nuova materia prima da inserire all’interno di nuovi processi produttivi in ottica di economia circolare.